martedì 28 dicembre 2010

---Taschino--- Cicli Di Sartoria




Stile,moda,eleganza,semplicità...
Sono solo alcunde delle parole che descrivono la capacità Italiana di vivere;di lavorare.
E' propio a questa nostra generale protensione al Buongusto a cui si ispiraTaschino, la bicicletta di sartoria. Prende spunto propio da una giacca, una di quelle gessate create dai maestri della stoffa.





In una livrea di grigio 30% (tanto chiaro da sembrare bianco) e marrone scuro prende corpo una bici semplice, minimalista a tal punto da non avere nessun orpello estetico. Taschino è completamnete realizzata a mano: dalla ricostruzione del telaio, al manubrio tipo"36" in ciliegio scuro, alla canna gessata del retro, al bullone stringi canotto,fino a tutta la livrea dipinta a mano e ai vari tappi cromati; sono artigianali persino quelle piccole cinghie in pelle grigio chiaro dei pedali, modellate e regolate usano un mocassino italiano di taglia 43. Tutto è creato ai fini di avere uno stile personale e sobrio, senza tepmo, fra antico e attule.






domenica 21 novembre 2010

L'ultimo Milano Classic Motors






Tra il 2 e il 3 Ottobre Officine Pozzi hanno preso parte all'ultimo "Milano Classic Motors-veicoli da collezione" ; evento ormai d'obbligo nel calendario degli appassionati di cicli moto e auto storiche e da collezione.La parte più interessante per gli appassionati era ,oltre alla grande esposizione, il grande quantitativo di pezzi di ricambio, veicoli interi (certo..si fa per dire) telai e quant'altro che si trovano all'esterno. Le Officine erano presenti con parte della produzione prototipistica in uno stand 4x4 dalla particolare ambientazione. Sfruttando l'occasione è anche stata presentata la nuova "Tsachino" la bicicletta gessata, derivata stiliticamente da orizzonte e ispirata alla sartoria; realizzata per la vendita è un elegante fissa dal banubrio in ciliegio scuro(foto sotto). Peccato ora si sia deciso di chiudere Malpensa Fiere spa per dare spazio ad un altra "irrinunciabile" IKEA...peccato d'avvero...c'eravamo cresciuti la....






martedì 12 ottobre 2010

--- Reparto Corse ---



Alle Officine Pozzi a una grande passione stilistica corrisponde anche un grande fervore corsaiolo; ma per non tralasciare nessuno dei due aspetti che roteaono intorno al pianeta Bici Le Officine hanno voluto provare vie alternative. Nasce così una piccola stanzetta dove si prova e si riprova per costruire divertimento, mezzi per competizioni ludiche e spensierate, mosse dalla sola passione. Nasce cosi DRAGziella e 339 GP; la prima per le gare di accelerazione custom(campionato CBDR) e la seconda per il Gravity Bike Italiano. Molto marcato è l'aspetto estetico che richiama in una le colorazioni drgster e nell'altra le moto da GP di grandi periodi quali gli anni '70 del motociclismo. Tentativi di non-convenzionalità che hanno portato a dei buoni risultati; DRAGziella è stata la prima dragbike del campionato e la seconda classificata alle Piacenza Drag Race (nonostante la rottura del manubrio che ci ha costretto a correre ugualmente con arrangiamenti di fortuna!). Mentre 339 GP (ispirata alle Frecce Tricolori) è la prima Gravity carenata vintage in Italia (ancora in fase di collaudo) e in attesa dell'inizio del campionato dedicato. In un futuro prossimo il bike polo e tutto ciò che si potrà fare in compagnia, giusto per riderci su!

domenica 8 agosto 2010

---ORIZZONTE--- la bicicletta trasparente


L'orizzonte è una semplice linea di demercazione; una linea che divide le terre dal cielo, dall aere trasparente. Nasce con questo nome il primo Metacilo, il primo ciclo dal telaio trasparente.Il primo a scavalcare il terreno per unirsi cromaticamente ad esso. Per le Officine Pozzi il minimo comun denominatore di ogni opera è l'essezialità assoluta. Partendo da ciò si sono sviluppatte idee come il Ciclo-Impressionismo e il Post-Passatismo che hanno visto una continua semplificazione formale, d'apprima negando la funzionalità delle parti per trasformarle in pure linee fino poi negare al telaio il suo colore in favor al metallo a vista; è a questo punto che scavalcando il concetto stesso di telaistica si opta per una negazione stessa della consistenza stilistica del telaio, facendolo addirittura sparire, rendendolo trasparente. Nasce il Metaciclismo. Una reinterpretazione nuovissima insomma della bicicletta, che nonostante la storia secolare può ancora reinventarsi. Rimane ugualmente il sapore del passato miscelando insieme hi tech e vintage in ogni particolare funzionale del mezzo, trasformandolo sempre in un incontro conettuale e cromatico fra categorie diverse, in un orizzonte.

tecnicamente il telaio è costituito da tubolari pieni di pexiglass trasparente, rinforzati da sottili bacchette di acciaio di sezione quadra che si uniscono tramite saldature alle parti del telaio ospitante il canotto di sterzo (dentro al qiuale ha sede l'impianto elettrico del piccolo faro a led anteriore), il movimento centrale e i forcellini posteriori, così come l'attacco sella. I tubi piani trasparenti sono resi solidali al quest'ultimo tramite una speciale colla bicomponente ad alta tenuta e "compressi" nelle loro sedi da speciali dischi in acciao lavorati al tornio e poi saldati all'interno. la vernicatura delle parti in metallo è stata fatta totalmente a mano con effetto ruvido.
Ogni parte della bici è stata costruita a mano, dal particolare manubrio in cicliegio (rifinito da due piccoli bilancieri in alluminio ricavati dal pieno tramite tornitura), alla telaistica alle parti meccaniche riviste (guarnitura) fino all'impianto di illuminazione. Priva di freni, ritenuti antiestetici, la bicicletta è a scatto fisso e cela posteriormente oltre al classico stemma in cera lacca (marrone) delle pedalate d'autore una sella brooks d'annata mantenuta volutamente consunta.

mercoledì 5 maggio 2010

--- Caffè Super Sport --- Il "custom" all'Italiana







La cultura motociclistica Italiana è una fra le piu ricche al mondo; sin dagli inizi della motorizzazione le aziende motociclistiche e meccaniche hanno avuoto nel nostro paese un posto privilegiato e di primo piano; meccaniche precise e innovative, particolari e prestazionali, moto leggere, veloci ed eleganti, che spaziano dalle piccole cilindrate fino alle grandi moto da turismo. Un grande patrimonio insomma che tutt'oggi continua a persistere nelle grandi aziende tricolori.
le Officine Pozzi hanno recuperato il design delle delle moto itaiane anni 60' riproponendo un vero e proprio mito motociclistico, quello della cafè racer. Moto sportiva nata per gli spostamenti cittadini veloci la cafè racer era un modo nuovo di vivere le 2 ruote: usare un mezzo molto performante tutti i giorni distinguendosi però per stile ed eleganza. Proprio da questa idea nasce "Caffè Super Sport", una bicicletta dalle forme e prestazioni sportive che però richiama linee scomparse, cromature e abbinamenti cromatici particolari; la Caffè Super Sport si distingue infatti per una forma slanciatissima e particolare, con un telaio anticonvenzionale e basso. L'ambito stilistico Deve essere tutto Italiano, dal nome (Italianizzazione del nome cafè racer) al colore (naturalmente rosso, colore ufficiale dell'Italia nelle competizioni) alla indole (sportiva ma essenziale ed elegante); tutto è quindi finalizzato alla riscoperta della Vecchia Scula Italiana. In quanto prototipo la Caffè SS è costruita completamente a mano, dalla progettazione alla realizzazione del telaio e della stuccatura delle parti così come alla verniciatura. Tutta la selleria è invece realizzata su misura in pelle scamosciata crema con cuciture realizzate con lo stesso rosso (bronzeo) del telaio. Per richiamare maggiormente la forma delle moto d'epoca La SS monta una forcella originale degli anni 60' completamente restaurata e modificata per l'uso ciclistico, così come un vecchio manubrio tipo "corsa" (dalle manopole color crema) che sfoggia un originale contachilometri Veglia analogico. Monta cerchi cromati 144/4 e fanaleria nirve. Un tocco di modernità viene portato dalla viteria in ergal anodizzata che si abbina alla livrea del mezzo e dai led.




FOTO: Lago di Varese - Schiranna (VA)




lunedì 26 aprile 2010

Ricordi --- Tipo 27 A ---



Era il 20 dicembre del 2006 quando Matteo Pozzi e Filippo Bollini ,giovani liceali appassionati di moto d'epoca, decisero di fare una competizione; non una di quelle che si combattono curva per curva in un sinuoso circuito o in una striscia d'asfalto di 400 m . No. Era tutt'altro... Ognuno dei 2 partecipanti doveva costruire una moto partendo da 2 biciclette di normale produzione; il vincitore sarebbe stato scelto in base a tre caratteristiche del ciclomotore: velocità, bellezza e affidabilità. Venne posto un tempo limite, 2 mesi; la moto doveva essere pronta per il 20 febbraio 2007. Fu quello l'inizio delle Officine Pozzi, un gioco fra amici; un divertimento che portò alla costruzione di un piccolo ciclomotore in tipico stile anni '40; il colore era il "140 rosso corsa" tipico delle moto italiane classiche. Si chiamava Tipo 27 A. Sigla che significa: modello(Tipo) del 2007(27) n.1 (A). Ricavato da una bici "Stelvio" nera trovata in un capanno ,da un serbatoio Demm e da una piccola unità motrice di una minimoto 2 tempi 49cc monocilindrica, ha una velocità massima di 35 km/h e una non trascurabile rumorosità! La competizione ando sfumando in quanto Bollini non costruì mai la sua motocicletta (pensata con un motore da motosega alloggiato sulla ruota posteriore di un a mountan bike) ma motivò le Officine Pozzi a continuare...

giovedì 8 aprile 2010

--- L'ERA DEL CINEMATOGRAFO ---

Ecco alcune immagini dalle Officine Pozzi; non soltanto una bacheca dimostrativa ma una vera e propria veste per descrivere l'interpretazione data ai cicli; un anima insomma che da colore al loro significato fornendo la possibilità di vederli sotto il loro aspetto piu vero.




mercoledì 3 marzo 2010

"Lafissa" ---POSTPASSATISMO---



Tradizione e assurdo; queste le parole che possono maggiormente descrivere "Lafissa". Tradizione, in quanto riprende le linee delle moto da competizione dei primi '900. Le moto delle gare pionieristiche e incredibili, d'altri tempi; tempi di difficoltà e genialità, di empiricità e sforzi immani. Lafissa è un tentativo di rivalutazione stilistica e celebrativa senza però renderla una "replica" fedele dell'epoca; tuttaltro. E qui che entra in gioco "L'assurdo". Stravolgendo ogni moda e diventandone quasi un affronto, l'irriverente dallo scatto fisso vuole sposarsi con il nuovo,con il moderno, creando un concetto di reinterpretazione piu estrema che tocca gli antipodi del 20° secolo (1910-2010). E' quindi un riassunto, uno screzio di colore in un mondo in bianco e nero; è il "Postpassatismo", una sorta di Futurismo ribaltato che mantenendone le caratteristiche di fondo in realtà lo nega. Dal punto di vista estetico Lafissa
ha un telaio tipo sport completamente smerigliato (lasciandone a vista il nudo metallo sfrisato) con un serbatoio sottocanna (in realtà un porta oggetti) anchesso smerigliato e consolidato al telaio tramite una corda color crema(materiale povero), la stessa delle manopole poste sul bassissimo e spigolosissimo manubrio dal colore verde acido.Priva di freni, lascia inalterata la linea della forcella nera simil pantografo ricoperta di schizzi viola ripresi dall'astrattismo kandinskyano. Sempre nel segno della semplicità monta una sella verde acido priva di rivestimenti che fornisce comunque una certa comodità; Posteriormente spicca invece il piccolo stemma in cera lacca viola emblema delle "pedalate d'autore".

lunedì 1 marzo 2010

Turismo Sport Veloce ---caratteristiche tecniche---



Turimo Sport Veloce è la denominazione per i modelli con telaio sport e semimanubri;
CARATTERISTICHE TECNICHE:
telaio: tipo uomo sport personalizzato Officine Pozzi (Gazzetta:rivestito---EssE:verniciato e timbrato)

cerchi: 26'' 2.125
gomme:banda bianca
freni: ant. tamburo (assente su EssE) / post. contropedale
piastre e forcella: sport Officine Pozzi
semimanubri: Officine Pozzi
faro: sport cromo
sella: Officine Pozzi
illuminazione: faro post. basso a batteria
pedali: sport (Gazzetta) / 1 cromo e 1 nero (EssE)

-- EssE il "CICLOIMPRESSIONISMO"--




















Figlia della "La Gazzetta" Esse è un altra delle "pedalate d'autore" create dalle Officine Pozzi.
Rifacentesi alla sua linea infatti ritrova moltissimi punti in comune a volte portandoli all'estremo. Il principale fra questi è infatti il tema della semplificazione stilistica; questo "genere" di biciclette assume infatti il nome di Ciclo-Impressionismo, in
quanto cerca di rendere, di fare uscire lo stereotipo di bicicletta che ognuno
di noi ha in mente.; un estrema semplificazione quindi che nn deve stupire per
quello che ha ma per ciò che gli è stato tolto, fino a diventare un
"impressione",una sola idea.....tutto è stato minimizzato a tal punto che
ogni parte nn è piu se stessa ma un impressione di sè; dal colore (il
bianco a che è assenza di colore) alla sella(che è priva di rivestimenti) al
faro anteriore che nn è altro che un anello di alluminio ricavato dal pieno
(manualmente) fino al nome che è la sola iniziale , tutto è finalizzato
all'esclusione dell'inutile mantenendone però la forma, il design
puro. In questo modo si da l'idea di una bici completa, ma che lo è solo al colpo d'occhio,a primo acchito. Rifacendosi al movimento artistico da cui prende il nome EssE rimane comunque comoda e utilizzable, mettendo maggiormente in luce l'aspetto estetico e stilistico.


--LA GAZZETTA--


Dopo alcuni cili in stile americano dalle linee anni '70 le Officine Pozzi hanno fatto un tentativo di rivalutazione stilistica nostrana; nel 2009, basandosi sul successo del movmento custom made in U.S.A , Pozzi ha tentato una reinterpretazione delle linnee italiane motocilistiche della "vecchia scuola".Prendendo infatti spunto dalle vecchie moto sportive che tanto hanno caratterizzato il panorama tricolore negli anni '60 è nata "La Gazzetta". Biciletta semplicissima nelle forme e nei colori si caratterzza appunto dalla forcella aneriore e dai semi manubri molto bassi, dalle gomme larghe e dai cerchi cromati, dal piccolo faro anteriore anchesso cromato e dal telaio sportivo. Per rifinire il tutto in un contesto tipico della sportività latina si è scelto un materiale di rivistimento (anzi che il colore) e un tema: LA GAZZETTA DELLO SPORT. Materiale povero quindi che fa da cornice e livrea a una bici che incarna l'estrema essenzialita consona a un mezzo corsaiolo, mantenendo però una certa eleganza e sfruttabilita quotidiana; Per stilizzare ancora di piu le forme non sono stati adottati parafanghi o carter cosi come nessun rivestimentoo per la sella che ne è orfana, lasciando a vista uno stupendo intreccio di molle e viti nere. D'all'ispirazione futurista La Gazzetta reinterpreta il movimento custom in uno stile tutto


italiano, cercando di creare un nuovo movimento, qello della "bici fuoriserie", incontro fa motocilismo,ciclismo e movimenti artistici; personalizzata e assolutamente unica,realizzata in un solo esemplare.